Belgrado by Night
Nella notte di Belgrado la milizia bussa alla porta Belgrado un ospite inatteso ha bussato alla porta di
un mio conoscente. L'uomo ha chiesto: "Chi è?", e l'ospite ha risposto:
"Polizia militare". Il mio conoscente diventato serio. "Chi
cerca?", ha chiesto, "Aprite e ve lo diremo", ha risposto l'altra voce.
"Prima mi dica chi cerca e poi aprirò", ha insistito il mio conoscente.
"Prima aprite, e poi lo diremo", ha risposto l'ospite per la seconda volta.
"Ma che cosa vuole, adesso che la guerra è ormai finita" ha pensato l'uomo, non
aprendo la *** *** *** Dicono che la guerra è finita, ma lo stato di guerra non è cancellato. Noi che abbiamo conosciuto la guerra, adesso però potremmo conoscere la pace. Potremmo abolire le leggi marziali, il tribunale militare, le regole per la requisizione della proprietà privata, oppure restituire la stessa. Potremmo rendere pubblico il numero ed i nomi degli uccisi, adesso che non c'è bisogno di nascondere questa informazione perchè nuocerebbe alla "propaganda bellica". I richiamati potrebbero togliere l'uniforme. E il palco in piazza della Repubblica, da cui ogni giorno venivano trasmesse le "marce", si potrebbe smontare e gettare via. Oggi sono transitata dalla piazza ed il palco era ancora lì. La gente è in uniforme, i generali sono nei tribunali. Dicono che la guerra è finita, ma non sembra così. *** *** *** Quel mio conoscente, da solo in casa, aspettava il rientro della moglie. "C'è qualcuno davanti alla porta?", ha chiesto. "Solo i soldati", ha risposto lei, non sospettando nulla. "Ahi!", ha sospirato l'uomo e ha raccontato a sua moglie cosa era successo. Lei lo guardava senza batter ciglio. Poi ha detto sottovoce: "Lo sai, quello non dovevi dirlo". Il mio conoscente ha iniziato a tremare. *** *** *** Ieri sera ho girato la città in macchina, ed ho
ripreso a rispettare i semafori. Da quando la gente è morta sotto le bombe solo
perchè si trovava in macchina, vicino a obiettivi militari, aspettando che il semaforo
diventasse verde, i semafori sono diventati un'arma segreta della Nato. La notte prima di
partire ero in macchina vicino a un palazzo federale, quando il cielo stato illuminato da
un "Tomahawk". Abbiamo pigiato l'acceleratore e superato il semaforo rosso, la
gente intorno a noi si scontrava agli incroci, sembrava che tutti saremmo morti, o per le
bombe oppure negli incidenti stradali, non importa. Le regole, almeno quelle che *** *** *** Quel mio conoscente è rimasto in ansia per tutta la
serata. Attorno a mezzanotte, ha mandato la moglie a sbirciare dalla finestra per vedere
dov'erano quelli che volevano entrare. Le strade non sono ancora illuminate, e c'era buio
totale. Adesso non solo non si vedevano i documenti: non si vedeva nulla. "Non li
vedo", ha *** *** *** Questa mattina ho sentito la prima barzelletta del dopoguerra, dedicata alle bombe all'uranio della Nato: "Nel 2020 un padre serbo dice al figlio: sei un vero cretino, io nel 1999 ho superato l'esame di maturità sotto le bombe e tu con le tue due teste ti sei fatto bocciare". *** *** *** Il mio conoscente ha trascorso la notte svegliando gli amici al telefono. A ognuno ha raccontato la sua triste storia e da tutti ha avuto la stessa reazione. "E tu li hai mandati....?", sapete già dove. L'uomo stavolta ha risposto a tutti di sì, con voce lamentosa. E tutti, gli hanno risposto allo stesso modo: "Lo sai, quello non dovevi dirlo..." *** *** *** Alcuni giornali lentamente iniziano a somigliare a giornali. Qualche commento sulla politica disastrosa del regime, pur con timidezza e usando metafore, inizia ad essere pubblicato. La gente inizia ad avvicinarsi a noi, "traditori famosi", e dice che anche loro avevano sempre pensato le stesse cose. Ho avuto paura più di loro tutti insieme, solo che non volevo confessarlo. Mi vergognavo dalla mia paura. Adesso tocca a loro vergognarsi del proprio spavento. *** *** *** Quell'uomo, sapete già chi, al mattino ha scritto il
suo testamento. Poi ha svegliato mezza città per dire addio agli amici e parenti più
cari. Ha indossato l'abito più bello, le scarpe del matrimonio, ha abbracciato la moglie
ed è uscito incontro al suo destino. Ha inspirato forte, ha aperto quattro serrature e ha
socchiuso la porta, superandola a stento. Sulla strada ... l'alba. Due cani, un gatto, la
bicicletta e l'immondizia. "Quelli" non c'erano. Ha guardato con attenzione, ha *** *** *** Oggi è ricomparso il cibo fresco negli alimentari. Le zanzare hanno ripreso a volare, attaccando le persone, celebrando la libertà dello spazio aereo. La benzina si ordina per telefono al mercato nero, e la consegna avviene direttamente a casa. Nei ristoranti si servono le fragole di bosco ed i boschi sono ridiventati accessibili. La gente aspetta impaziente il ritorno dei soldati,figli, mariti, fratelli, sperando che la cifra ufficiale di 400 soldati uccisi sia quella esatta, e che la disgrazia non sia successa proprio ai loro cari. Si annuncia la ricostruzione del paese, in tempi brevi. Nessuno sa niente, ma tutti hanno speranza. Confesso: anch'io spero. Ho addormentato il cervello, anestetizzato il cuore, tengo gli occhi socchiusi e taccio, sperando: che altro posso fare? Speriamo che il mondo non ci tradisca. *** *** *** *** *** *** VAFFANCULO! |
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martedì 03 luglio 2001