POLITICA SOCIALE, CULTURA e SPORT
La proposta di intervento nel sociale, costantemente sostenuta da ALTERNATIVA GIOVANI, è rivolta alla soddisfazione ed
all'anticipazione delle esigenze e dei bisogni della collettività nella convinzione che,
l'investimento nei servizi all'individuo e alle famiglie, rappresenti il
livello di civiltà di una popolazione.
Il nostro Comune dispone di numerosi spazi non ancora utilizzati o solo parzialmente
fruibili rispetto alle reali opportunità strutturali che essi possono offrire. Questo è
sicuramente il caso delle ex-Cantine Sociali, recentemente oggetto di un
protocollo di intesa per la cessione all'I.T.E.A., così come del Castello delle
Flecche. ALTERNATIVA GIOVANI
conferma il proprio auspicio ed impegno affinché il recupero di questi comparti, con
interventi sicuramente dilazionabili nel tempo ma sulla base di una proposta progettuale
complessiva, permetta di dare una concreta risposta all'esigenza di spazi consoni
all'Associazionismo che opera nel volontariato sociale, culturale e ricreativo nonché
alle necessità di residenze abitative ed altri spazi ad uso civico-sociale.
In ordine all'edificio delle scuole elementari, anch'esso argomento del
protocollo con l'I.T.E.A., sono necessarie alcune ulteriori puntualizzazioni. La
"drastica riduzione del contributo provinciale destinato alla ristrutturazione",
ha infatti spinto a suo tempo l'Amministrazione, dopo aver già speso una cifra
considerevole per la progettazione del vecchio, a considerare l'opportunità di costruire
un edificio ex-novo presso l'attuale campo polivalente. Questa soluzione, già peraltro
proposta in principio come alternativa alla ristrutturazione di uno stabile in pessime
condizioni strutturali a livello di fruibilità degli spazi a scopo didattico, che ora ha
quasi preso forma, lascia aperta la questione di un futuro utilizzo dell'edificio.
Nel prossimo futuro pertanto, l'edificio delle elementari potrebbe essere utilizzato per
risolvere in grande misura ed in maniera organica e funzionale le problematiche
degli anziani. Se dalla lettura delle relazioni per i primi esercizi di
legislatura ritenevamo sconcertante che in merito agli anziani non fossero state spese
nemmeno due parole, con il tempo si è scoperto che "già da tempo l'Amministrazione
ha intrapreso una seria e attenta riflessione" sul tema "riguardante la terza
età". Questo nonostante di fronte al Consiglio comunale fosse stato dichiarato che
"il problema anziani ad Aldeno non esiste!" come del resto non sussisteva la
necessità dell'Asilo Nido "perché c'erano le nonne!". A nostro parere bisogna
invece riconoscere e convincersi fin d'ora della necessità di una struttura parasanitaria
(localizzabile quindi nell'edificio delle scuole elementari), magari a carattere
sovracomunale, rivolta innanzitutto agli anziani non autosufficienti con patologie
invalidanti che non necessitano però di ospedalizzazione, la quale possa quindi
anticipare anche le future esigenze ed i prossimi bisogni degli anziani ancora
autosufficienti. Qualcosa di più di un centro diurno e/o day hospital del quale si era
sentito parlare. Una struttura di questo tipo si dovrebbe inserire in un futuro sistema a
"gestione integrata, una rete di servizi" a livello provinciale, direzione verso
la quale dovrà andare l'assistenza in questo campo tenuto conto anche dell'attuale
dibattito sulla soppressione dei comprensori e l'attribuzione delle rispettive competenze
agli enti locali (per esempio per quello che riguarda il personale: assistenti
domiciliari!). Nell'ipotesi prospettata per un futuro utilizzo dell'edificio esprimiamo a
margine un totale disappunto verso la volontà, espressa nel progetto di riqualificazione
del centro storico, di realizzare un parcheggio a raso nella zona verde antistante
l'attuale monumento dei caduti privando di un possibile futuro spazio verde la struttura.
In relazione ad altri interventi rivolti all'individuo e alla famiglia, ALTERNATIVA GIOVANI propone il sostegno delle
giovani coppie attraverso l'attivazione di progetti quali assegni di
maternità e contributi a fondo perduto per l'acquisto della prima casa
sul modello di quanto già sperimentato con successo in molte altre realtà comunali
italiane.
Per quello che concerne il servizio di asilo nido è apprezzabile il
consolidamento di questa realtà. L'attivazione del servizio di asilo nido, ha mostrato in
una prima fase, delle carenze regolamentari le quali, pur non essendo certamente
prevedibili a priori, sono state affrontate e risolte. Ma è soprattutto sui criteri per
determinazione delle rette di frequenza che è necessario riaprire la discussione
affinché si concretizzi una effettiva progressività della tariffa in funzione del
reddito e del patrimonio dei componenti del nucleo familiare del bambino utente.
La questione delle rette di frequenza per l'asilo nido, così come l'I.C.I. e le tariffe
del servizio acquedotto e fognatura e la T.A.R.S.U. dovrebbero essere riconsiderate alla
luce di una organica riformulazione della politica tariffaria comunale
per la quale, nonostante le dichiarazioni di principio e di intenti, è stata mostrata
finora un'attenzione insufficiente. Progressività dell'imposizione fiscale significa, in
primo luogo ed anche nel limite delle competenze attribuite al Comune, equità e giustizia
sociale. Il caso più significativo è quello dell'I.C.I. per la quale non è stata presa
nemmeno in considerazione l'opportunità concreta di aumentare la detrazione sulla prima
casa fino alle 270 mila lire (e questo compatibilmente con le necessità del bilancio
comunale) sgravando in questa maniera la necessità a scapito del lusso. La dimostrazione
dell'effettiva possibilità risiede nel fatto che in due anni gli introiti previsti
dall'I.C.I. sono stati aumentati di 100 milioni ed in particolare che, nel corso del 1997,
a fronte di una previsione dell'ordine dei 350 milioni (rispetto ai 300 del 1996) ne sono
stati accertati 380 e questo addirittura senza procedere all'accertamento delle superfici
tassabili.
In più occasioni ALTERNATIVA GIOVANI ha
mostrato la propria contrarietà all'approccio adottato nei confronti del volontariato
e dell'associazionismo. Infatti, nonostante il reiterato impegno
di non "delegare completamente al settore del volontariato" l'espletamento dei
servizi rivolti al sociale, l'iniziativa del Comune fino ad oggi si è risolta
sostanzialmente in questo senso. Ripetiamo nuovamente che sarebbe il caso di prendere in
considerazione l'ipotesi di realizzare un'indagine conoscitiva approfondita
sulla condizione giovanile ed i relativi problemi, come punto di partenza e come indirizzo
per successivi interventi operativi.
Un altro servizio qualificante, che comporterebbe peraltro un avvicinamento alle esigenze
dei giovani "non ancora motorizzati" ma che interesserebbe una larga fascia di
censiti a partire dagli studenti e dai lavoratori pendolari, è il potenziamento
del servizio di trasporto pubblico verso Trento ma anche verso Rovereto.
L'attivazione di questo progetto era stata proposta già negli scorsi anni e ad oggi è
desolante constatare che nulla è stato fatto.
Sulla questione riguardante gli impianti sportivi, gli oltre due miliardi
per l'intervento di completamento sicuramente contribuiranno alla valorizzazione del
patrimonio esistente, ma a questo punto sorgono dei dubbi in ordine alla complessità
della gestione dell'intero comparto nonostante vengano ritenuti minimi gli "oneri di
gestione". L'Amministrazione comunale si era impegnata già da tempo in un discorso
di "ottimizzazione delle modalità di gestione degli impianti sportivi"
ammettendo che negli stessi "è stata profusa una notevole quantità di denaro
pubblico" ma, nella realtà non si è avvertito per nulla un intervento in tal senso.
Attualmente per gli oneri derivanti dalla gestione degli impianti, esclusi ovviamente i
mutui assunti per la realizzazione ed i contributi per l'attività sportiva vera e
propria, il Comune di Aldeno spende una cifra intorno ai 100 milioni annui (salvo
imprevisti!) che da sola dovrebbe giustificare un attento ripensamento sulla gestione
dell'intero complesso sportivo alla luce del sovradimensionamento o se si preferisce del
sottoutilizzo degli impianti esistenti.
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